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IL CASTELLO DI MUSSOMELI

Continuiamo il nostro viaggio attraverso i Castelli d'Italia, che ci avvolgono con la loro magia a distanza di secoli, per andare a visitare la cittadina di Mussomeli, in provincia di Caltannissetta, che fu fondata nella seconda metà del XIV secolo da Manfredi III di Chiaramonte.
Una tranquilla e solare cittadina che ospita il famoso Castello di Mussomeli, sempre costruito da Manfredi III, risalente alla seconda metà del trecento e che risulta ancora essere uno dei meglio conservati d'Italia.
Il Maniero si erge sopra una suggestiva rupe isolata, a circa due chilometri dall'abitato, e sembra rappresentare un vero e proprio " nido d'aquila fuso nella rupe", secondo la perfetta descrizione fatta dal Solinas.
Ancora oggi occupa una posizione strategica dalla quale domina il territorio circostante e malgrado sorga sui resti di una fortezza araba, la sua architettura è nuovissima anche per il periodo storico nel quale è stato edificato!
Le opere murarie ricalcano, infatti, lo stile militare dell'epoca ma introducono una originalissima fusione della struttura con la roccia!
La facciata esterna del Castello, ricca di decorazioni, presenta un portale e delle finestre di puro stile gotico con archi e merli, che svettano verso il cielo quasi a rappresentare la ricerca dell'eternità infinita.
All'interno delle sue mura ospita una Cappella talmente suggestiva da emanare delle intense atmosfere mistiche che rapiscono l'anima di chiunque vi si soffermi anche per pochissimo tempo!
Le stanze interne sono arricchite da colonne e fregi vari con affreschi dai vivaci colori, che raffigurano soggetti sacri o scene cavalleresche.
Particolare interesse rivestono la Sala detta dei Baroni, con portali dal pregevole stile chiaramontano e la Camara di li tri Donni, dai gusti delicati e dall'arredamento estremamente curato che rispecchia molto un gusto tipicamente femminile.
Queste stanze sono interessantissime dal punto di vista esoterico poiché la leggenda vuole che vi siano accaduti dei fatti veramente misteriosi! Molti visitatori affermano di aver percepito strani rumori, fruscio di vesti di seta, clangore di armi e strani sospiri da far pensare di essere attorniati da strane presenze.
I sotterranei, dove sembra siano stati custoditi meravigliosi tesori, sono anche loro al centro di avvenimenti paranormali di grande entità!
Non a caso il Castello di Mussomeli è stato da sempre un punto di riferimento per tutti coloro che si sono interessati ai fenomeni dell'occulto!
Il Castello è stato, infatti, al centro di numerosi avvenimenti tragici, basti pensare alla strana vicenda accaduta nella Stanza di li tri donni, dove sembra che tre donne, vittime di un conflitto di gelosia, vennero murate vive proprio nelle pareti della stanza in questione!
Sinceramente, visitando il Castello si percepisce la sua atmosfera misteriosa, densa di fatti accaduti e mai resi noti!
Il Castello di Mussomeli è noto anche per la tragica vicenda che ha avuto come protagonista Laura Lanza, Baronessa di Carini, figlia di Cesare Lanza.
Cesare Lanza, nel 1500, era l'unico proprietario del Maniero e lo abitava con la propria famiglia.
La storia tramanda che Cesare Lanza, venuto a conoscenza che la propria figlia Laura, coniugata con il Barone Carini, aveva mantenuto dei rapporti extraconiugali con un giovane cavaliere, per difendere l'onore del Casato, si recò presso il Castello di Carini, dove dimorava Laura e cogliendola sul fatto, decise di assassinare la propria figlia, strangolandola!
Avvenuto l'infame delitto, Cesare Lanza, divorato dai rimorsi, decise di rifugiarsi nel Castello di Mussomeli per espiare.
Triste destino quello che fu riservato a Donna Laura di Carini!, andata sposa a soli 14 anni, per volere del padre, al Barone Carini che, tutto preso dagli affari legati alla sua proprietà, si disinteressò bene presto della giovane moglie, lasciandola spesso sola e triste nell'antico maniero che la ospitava.
Laura aveva un amico d'infanzia, Ludovico Vernagallo, con il quale soleva passare molto del suo tempo e ben presto molti cominciarono a pensare che ne fosse divenuta l'amante…..da qui il tragico epilogo della sua vita!
Ancora oggi, sembra, che lo Spirito di questa infelice donna vaghi per il Castello di Musomelli alla ricerca del padre che l'avrebbe uccisa ingiustamente.
Alcuni testimoni affermano che la sua materializzazione è quasi perfetta, tanto che se non fosse per l'abbigliamento appartenente ad un'altra epoca, la si potrebbe confondere per una donna realmente vivente.
Laura indosserebbe degli abiti del 500, un'ampia gonna di seta, un corpetto sul quale avvolge uno scialle finemente lavorato.
Chiunque si trovi a visitare il Castello potrebbe incontrarla mentre vaga per le tre stanze più grandi del Maniero oppure mentre si reca presso la Cappella, dove si inginocchia e prega.
Molti studiosi si sono interessati all'argomento ed hanno riportato alla luce dei documenti dell'epoca dai quali risulta che il Vicerè di Sicilia informa la Corte di Spagna che il Conte Cesare Lanza ha ucciso la figlia Laura e Ludovico Varnagallo.
Tale documento, redatto il 4 dicembre 1563, è conservato nell'Archivio della Chiesa Madre di Carini.
Non esiste, tuttavia, nessuna prova che tra Laura Lanza e Ludovico Varnagallo ci fosse un sentimento diverso da quello dell'amicizia.
Esiste anche un Memoriale presentato, a sua discolpa, da Cesare Lanza al Re di Spagna che così recita:
Sacra Catholica Real Maestà,
Don Cesare Lanza, conte di Mussomeli, fa intendere a Vostra Maestà come essendo andato al Castello di Carini a videre labaronessa di Carini, sua figlia, come era suo costume, trovò il barone di Carini, suo genero, molto alterato perché avia trovato il mismo istante nella sua camera Ludovico Vernagallo suo innamorato con detta baronessa, onde detto esponente mosso da juxsto sdegno in compagnia di detto barone andorno e trovorno detti baronessa et suo amante nella ditta camera serrati insieme et cussì subito in quello stanti furono ambodoi ammazzati.
Don Cesare Lanza conte di Mussomeli

Il conte non pagò mai per l'orrendo delitto mentre il Barone di Carini, il 4 maggio del 1565, convola a nuove nozze con Ninfa Ruiz.
Nessuno ancora oggi riesce a spiegare il motivo di tanta crudeltà verso una donna che, anche gli storici dell'epoca, hanno sempre definito " di fascino e di grandi virtù"!
Ludovico Vernagallo, inoltre, era da sempre amico di Laura e considerato anche dal conte Lanza come uno della famiglia!
Cosa mai avrà armato la mano del parricida rimane uno dei più grandi misteri storici che nessuno riuscirà mai a risolvere!
Visitando il Castello di Mussomeli non si può evitare di pensare alla Baronessa di Carini ed alla sua tragica ed eterna ricerca per conoscere, finalmente, dal proprio genitore il motivo di tanta crudeltà!

LAURA SCAFATI




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