Nel
Chiostro di Santa Rodegonda si aggira, dal XIV
secolo, il fantasma di Bernarda, figlia naturale di
Bernaḅ Visconti, murata vivo dal padre per aver commesso
adulterio.
BERNARDINA
VISCONTI: UN'AMORE SOTTERRATO
Verso via Santa Radegonda, a Milano, su due guglie diverse
ci sono due statue poste di fronte l'una all'altra.
Lei è una bellissima ragazza semivestita, che
si protende al suo innamorato (posto in cima al palazzo
di fronte) con le mani rivolte al muro. La storia, o
meglio la leggenda, non è chiara sull'identità
dei due giovani raffigurati. Si pensa che possano essere
Bernardina Visconti e il suo amante, morti ammazzati
per colpa di un' amore unico, ma proibito.
Bernardina Visconti nacque da un rapporto illegittimo
tra il padre, Bernabò Visconti e una cortigiana.
La giovane era molto bella, aveva dei capelli lunghi
rossi, ed un carattere vivace.
Il padre invece, era noto per la sua crudeltà,
infatti costrinse Bernardina (senza tra l'altro sentire
il suo parere) a sposare un uomo sconosciuto, disinteressato.
La ragazza col tempo, non esitò a cercarsi l'amore
vero e consolidò un'amicizia con un cortigiano
del tempo.
La loro relazione però non rimase segreta, ma
fu scoperta dal padre di lei che decise di punirli con
estrema severità. Le leggi del tempo imponevano
che un uomo sorpreso con una donna consenziente fosse
semplicemente multato di una cospicua somma di denaro.
Ma per il cortigiano non andò così. Lo
spietato duca, tremendamente geloso del ragazzo, lo
fece accusare di furto e sotto tortura il poveretto
confessò l'inconfessabile. Giudicato quindi colpevole,
fu condannato e impiccato. Ma se per gli uomini la pena
di rito era una sanzione economica, per le donne consensienti
consenzienti, la per adulterio era quella capitale.
Bernabò rifiutò la condanna pubblica della
figlia, ma la fece torturare in una delle galere sotterranee
della rocchetta di Porta Nuova. In quella cella umida,
gelida e piena di topi e scarafaggi, la povera Bernardina
trovò la compagnia di Andreola Visconti, nipote
del padre, e badessa del monastero maggiore, là
rinchiusa per aver amato anch'essa liberamente.
Il sadico Bernabò si dimenticò di loro
che, al freddo nutrite solo di pane e acqua, morirono
in soli sette mesi. Le sue spoglie furono sepolte nella
chiesa di San Giacomo, famoso per gli angelici canti
delle suore. Il padre, che non si pentì mai del
suo crudelissimo gesto, visse nel tormento di scontrarsi
con il fantasma della povera figlia. Bernabò
morì poi nelle segrete del Castello di Trezzo
d'Adda dove era stato rinchiuso dal genero Gian Galeazzo.
Il fantasma di Bernardina è stato visto più
volte tra le colonne della chiesa di Santa Redegonda
prima di essere sconsacrata. L'hanno descritta smarrita,
senza una meta, forse alla ricerca della "pace";
quella pace non trovata durante la sua vita.
IL CASTELLO SFORZESCO E LA DAMA VELATA:
Il
Castello Sforzesco è il risultato di secoli di
stratificazioni e ricostruzioni. I vari "padroni
di Milano", hanno continuato a rimodernare l'imponente
struttura adattandola alle loro esigenze e al periodo
storico in cui hanno dominato sulla città.
Col tempo, la vecchia rocca, divenne una famosa dimora
signorile: fu arricchita di pitture, affreschi, opere
d'arte e a dominare furono le feste, i banchetti e la
vita mondana della Milano aristocratica.
A corte si ritrovavano le più belle dame, i migliori
letterati, poeti, musicisti del Risorgimento Italiano.
Nessuno era informato però, di quello che succedeva
nei lunghi sotterranei della fortezza. Secondo antichi
racconti, infatti, i sotterranei oltre che raggiungere
la rocca di Vigevano per consentire un'eventuale via
di fuga sicura agli Sforza nel caso di assedio (circa
40 km di vie sotterranee), venivano anche utilizzati
per nascondere personaggi scomodi, prigionieri di guerra,
rinchiusi nelle terribili sale di tortura. Sembra che
alcune segrete fossero collegate al fossato, dove vi
erano delle micidiali carpe e che all'occorrenza potevano
essere allagate. La sotto sono custoditi secoli di storia
e repressione, mappe antiche e segreti indicibili, ma
essi sono purtroppo negati al pubblico.
Il castello Sforzesco, come tutti i castelli, ha il
suo "fantasma".
E' una bellissima donna vestita di nero e profumata
di violetta che, con il suo passaggio, riscalda l'ambiente
nelle buie notti invernali milanesi. Non si sa chi è
e chi fosse in passato ma, si racconta, che, questa
"Dama velata", si aggiri tra gli alberi del
parco "Sempione" alla ricerca di qualche uomo
che le faccia compagnia. La Donna quando trova l'uomo
bello e giovane, gli afferra la mano conducendolo in
un'altra dimensione, tra fitti alberi e una sottile
nebbia.
Nessuno ha mai sentito la sua voce, ma tutti ricordano
il suo affascinante magnetismo cui non si può
resistere. La passione non è totale, poiché
"nessuno potrà mai scoprirle il volto coperto
da uno spesso velo nero". Si tramanda che chi,
abbia tentato di toglierlo, abbia scoperto un teschio
raccapricciante e colto da terrore sia fuggito per i
boschi nebbiosi. La fuga però, non permette di
capire al momento, l'eterno dolore della Dama velata
che soffre nella sua eterna solitudine.
Tale leggenda è tramandata dal 800 a Milano ma
sembra che inutilmente i milanesi organizzarono ricerche
e battute per trovarla.
Il Castello "Sforzesco" e il parco "Sempione"
rimangono così, dei luoghi affascinanti e misteriosi
tutti da scoprire.
Aiutateci ad ampliare questa sezione segnalandoci
nuovi paesi o città velate dal mistero, scrivendo
alla nostra
redazione.