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SIPONTO: LA MAGIA DEL SOLSTIZIO D'ESTATE
Un viaggio tra cavalieri teutonici,
enigmatiche scritte e antiche energie
Andrea Romanazzi

Spesso, quando si pensa alla Puglia, si ha l'immagine del "paese d'o Sole", spiagge e bellezze naturali, in realta' moltissimi sono i misteri che circondano la regione tanto da poterla quasi definire il "paese della luna", visione non tanto fantastica se pensiamo che il primo romanzo gotico, scritto da Horace Walpole, "il Castello d'Otranto", non e' ambientato tra le brume della Scozia, ma sulla soleggiata costa pugliese. La nostra regione e' spesso legata all'Ordine templare e alle numerose magioni e porti esistenti in Puglia da cui la "Militia Cristi" partiva per l'Oriente. In realta' un altro ordine cavalleresco era presente nella regione, e non meno potente o intrigante del primo:L'Ordine Teutonico! La date di fondazione e' piuttosto incerta, alcuni dicono che sia stato fondato nel 1118, pressappoco la stessa data di fondazione dei templari, per altri verso il 1128. Del resto, anche per il piu' conosciuto Ordine del Tempio la data e' alquanto controversa e oggi si tende a spostarla verso la seconda decade dell'anno 1100.
L'ordine, comunque, fu definitivamente accettato dalla chiesa nel 1190 da papa Celestino III che confermo' la nuova confraternita e alla quale impose la stessa regola dei Templari e degli Ospedalieri, con l'unica differenza che ai Teutonici potevano accogliere solo membri della nobiltà tedesca. Solo verso il 1198, anche grazie alla figura del Gran Maestro Hermann Von Salza, l'ordine inizio' ad acquisire notevole potere, riuscendo a farsi appoggiare sia dall'imperatore Federico, con il quale intrattenne stretti rapporti, facendo quasi diventare l'Ordine una "milizia privata " del Puer Apuliae , sia dal potere Papale rappresentato da Papa Onorio III.
A differenza del "gemello" Ordine Templare, i Teutonici ebbero la possibilita' di crearsi un vero e proprio impero, infatti nel 1230 furono trasferiti in Prussia e li, sottomisero e convertirono gran parte delle popolazioni pagane .Da allora e per quasi mezzo secolo i Cavalieri Teutonici portarono avanti una lunga e cruenta Crociata contro gli infedeli del nord e, nonostante la bellicosita' delle popolazioni germaniche, nel 1283 la Prussia poteva dirsi definitivamente conquistata dal bianco mantello. Figura fondamentale per l'ordine del "bianco mantello" fu quella del gia' citato Hermann Von Salza. Il Gran Maestro dell'ordine riusci', infatti a intrattenere buoni rapporti sia con l'Imperatore che con il Papa. Ebbe un ruolo fondamentale nel matrimonio tra Federico II e Jolanda, figlia di Giovanni di Bienne re di Gerusalemme e si adopero' molto in Terra santa, ove lui stesso operava con i suoi cavalieri per la liberazione del Santo Sepolcro e partecipo' alla incruenta crociata del 1228. Grande diplomatico ebbe numerosi incarichi delicatissimi dall'imperatore e molto spesso fungeva da intermediario tra la corona e la Roma pontificia. Il Gran Maestro mori' a Salerno in circostanze non ancora ben chiare nel 20 marzo 1239, stesso giorno in cui l'imperatore veniva scomunicato per la seconda volta, il suo corpo fu, su suo espresso desiderio, sepolto non in Germania, bensi' a breve distanza da Castel del Monte, nella splendida chiesa di San Tommaso dell'Ospedale di Barletta. Come accadde per i Templari, anche l'Ordine Teutonico intrattenne in Terra Santa rapporti con gli "infedeli" che non vedeva solo come nemici da sconfiggere l' "inimicum" latino ma come "guerrieri" da rispettare e da cui "imparare" e dunque "hostes". Si narra , cosi', che anche i Teutonici ebbero rapporti con la setta Sufi , adoratori del culto unico Cristiano- Ebraico- Mussulmano, e dai quali impararono l'arte della terra di Khem. Del resto una piccola conferma di questo la troviamo tra le mura dell'affascinante cattedrale di Troia, piccolo paese in provincia di Foggia e vicino alla roccaforte saracena di Federico II a Lucera. Sulle mura perimetrali della Cattedrale son rappresentate, con simbologie piuttosto strane per esser presenti in una dimora Cristiana, le tre grandi religioni ,ma questa e' un'altra storia…Torniamo ai Teutonici.

Per alcuni studiosi questi cavalieri furono tramite fondamentale tra l'imperatore Federico II e la setta Sufi e si narra di strane riunioni che l'Imperatore e il Capitolo dell'ordine tenevano all'interno di Castel del Monte! Gli Ordini cavallereschi erano fortemente legati alla figura della vergine dall'iconografia "bruna", spesso addirittura trafugate dalla Terrasanta, come la Madonna di Czestochowa in Polonia, e insieme ai cistercensi , furono grandi promotori del culto in Europa, basti pensare alle chiese dedicate in Francia a "nostra signora" dai Templari, oppure alla Chiesa d'Altamura fatta erigere da Federico II e dedicata alla Vergine, o ancora alle diverse chiese Teutoniche presenti in Puglia. Forse l'idea dell'imperatore era quella di una "religio" unica che avrebbe certamente tolto potere alla Chiesa, in quel periodo sempre piu' legata ad una visione temporale e materiale, ma che avrebbe presto suggellato la pace tra i popoli non piu' straziati da inutili guerre e crociate religiose, ma tutti accomunati da un unico Culto-Sogno d'amore e fraternita', sotto il segno della Vergine Maria. L'Ordine Teutonico ebbe anche forti legami con quello Templare a differenza di quello che ci racconta la storia che afferma che tra i due ordini non scorresse buon sangue come ultimamente dimostrano le ultime scoperte della cattedrale di Vienna. Infatti e' recente la notizia che nella splendida cattedrale di Santo Stefano e' stata scoperta una cripta sotterranea di cui non si conosceva l'esistenza e quasi sotto l'ingresso della cattedrale, cosa non nuova quando si parla di chiese templari. Ebbene all'interno di questa cripta, in una chiesa appunto fondata dai teutonici, ecco 2 gargoyls con il muso rivolto verso un'enorme croce patente rossa. Molti degli insediamenti Teutonici nella terra di Puglia sono presenti sul Gargano, il Promontorio e' sicuramente un luogo molto particolare, crocevia dei pellegrini che, prima di partire per le crociate, percorrevano la "via sacra longobardorum", che da San Marco in Lamis passava per San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo fino a giungere a Siponto. Il Gargano, dunque, era, nel medioevo, un vero e proprio centro spirituale e ancor oggi, nelle isolate grotte del promontorio, vivono numerosi eremiti. Lungo "l'antico percorso"numerosi furono i monasteri, chiese, e ricoveri costruiti per i pellegrini, spesso sovrapposti a piu' antiche strutture esempi sono Santa Matria di Stignano, San Matteo, San Giovanni Rotondo, Sant'Egidio, San Leonardo di Siponto , fino ad arrivare a Monte Sant'Angelo. Un sito di carico di un fascino particolare e' la chiesa di Santa Maria di Siponto, appartenente all'Ordine Teutonico. Appena si giunge sul luogo notiamo una particolarita', infatti la chiesa di Santa Maria e' a forma di un cubo, una pianta al quanto "strana" per un classico edificio di culto, il quadrato e' il simbolo della Terra, della Gerusalemme terrestre, in contrapposizione al cerchio, simbolo celeste. Lo strano legame simbolico con la "terra" non e' casuale, infatti, all'interno si puo' ammirare la Madonna nera sipontina ,ricordo lontano della "vergine bruna". Sempre sulla stessa via percorsa dai pellegrini e a breve distanza, troviamo il Priorato di San Leonardo.Il monastero fu fondato attorno all'anno 1000 dai regolari di Sant' Agostino e affidato , successivamente nel 1261 da Papa Alessandro IV all'Ordine teutonico di Santa Madre Prussia , insediati a Barletta nella chiesa di san Tommaso, citta' da dove i cavalieri, legati come ben sappiamo alla figura dell'imperatore Federico II, partivano per la Terra Santa sotto la guida di Ermanno Von Salza, gran maestro dell'Ordine . Ultimo rappresentate di quest'ordine sara' il vescovo di Troia , Stefano Gruben.
Dal punto di vista architettonico San Leonardo si presenta con una navata centrale coperta da una serie di cupole e due laterali con copertura a botte.Lo stile e' cosi' facilmente collocabile in quello orientale latino dominante in quel periodo.

Lo schema del portale nn e' tipico del romanico pugliese ma ricorda molto le maestranze francesi , attraverso la mediazione dei cantieri abruzzesi. (fig.1)
Osserviamo la lunetta: al centro troviamo, nella "vescica piscis" il cristo apocalittico retto da due angeli…tutt'attorno, partendo da sinistra a destra troviamo il toro, l'angelo, una cerva, il centauro che suona la lira, il drago, il centauro che suona il flauto, l'aquila e il leone.(fig.2) Molti di questi simboli li abbiamo gia' incontrati in altri luoghi legati al culto delle madonne nere, il toro e la cerva sono il simbolo di Dioniso e Diana, divinita' legate alla vegetazione, il centauro rappresenta la doppia natura dell'uomo che suona strumenti "filisofali" come la lira e il flauto. Interessante e' anche la valenza simbolica dei due leoni , il primo , che sta sbranando un uomo nudo , rappresenterebbe il diavolo , sempre in agguato e in cerca di prede come un leone , l'altro , invece , ha significato opposto , si ciba di un pesce , che appunto rappresenta il Cristo e da cui trae forza .

Nell'antichita' infatti i primi cristiani si riconoscevano con un segno in codice, quando due di essi si incontravano uno di loro tracciava meta' del segno e l'altro lo completava. Il simbolo in questione era appunto il PESCE!
Del resto la parola Nazareni,oltre che abitanti di Nazareth significava "piccoli pesci", e i seguaci di Gesu' erano appunto i Nazareni. Nn dobbiamo, poi dimenticare che ,all'ingresso di Gerusalemme il Cristo fu accolto nel grido di "oannes" che poi diventera' ,per un errore di trasposizione, Osanna.Ebbene gli Oannes erano divinita'delle popolazioni medio-orientali che, curiosamente erano rappresentati meta' uomini e meta' pesci!

Sempre sulla facciata esterna, sulla destra dell'ingresso, troviamo un misterioso criptogramma una "croce stellata" di cui spiegheremo in seguito. (fig.3). Entrando nella chiesa l'attento viaggiatore puo' osservare i Gigli federiciani, che fanno intuire l'intimo legame tra imperatore e teutonici, mentre sulle pareti troviamo delle croci nere(fig.4), simbolo dell'Ordine. Alzando, poi, lo sguardo sulla volta, notiamo un piccolo rosone a 11 raggi (fig.5-6). E' proprio qui che risiede la soluzione dell'enigma della croce stellata trovata all'esterno, infatti ogni anno, nel solstizio d'estate, un raggio di luce attraversa il "rosoncino" e va a colpire una zona del pavimento contrassegnata da una piccola croce, quasi ad indicare un punto ben preciso del sito. Ed ecco allora la spiegazione della croce gammata incontrata in precedenza: "il sole, alto nel cielo e a perpendicolo va a colpire un punto a meta' strada tra i due pilastri". Il simbolo e' un segnale per il sapiente, il modo per indicare un preciso punto , l' Omphalos del luogo sacro.
La parola e' di origine greca, Omphalos, ma la sua tradizione e il suo significato e' molto piu' antico e legato a culti e tradizioni che affondano le loro radici nella notte dei tempi. In questa accezione "ombelico" rappresenterebbe il centro sacro, luogo ove il "divino" si unisce con il "terrestre". Il concetto di Omphalos lo troviamo sia nella Bibbia che in molte culture megalitiche, e' l'idea di una proiezione in terra di un centro celeste, il "loco" ove dimorano gli dei e dove l'uomo , in terra , puo' avere contatti con loro.
Una spiegazione per cosa sian davvero questi centri potrebbe esser desunta dalla teoria dei leys .L'idea nacque negli anni '20 in Inghilterra quando Alfred Watkins scopri' che molti siti megalitici erano allineati seconde delle direttrici preferenziali, direttrici successivamente chiamate leys. Oggi si parla di una vasta rete che collega siti megalitici di tutta Europa creando una fitta maglia, una maglia di energie sottili che scorrono all'interno della terra, spesso seguendo corsi d'acqua sotterranei, e che si addenserebbero in punti particolari, appunto gli omphalos.
Omero, per esempio, chiama l'isola di Ogigia l'ombelico del mare, appunto un Omphalos. La narrazione sembrerebbe quasi confermare la teoria delle energie che permetterebbero l'unione con il divino, infatti Ulisse trova sull'isola, appunto, una dea, Calipso, l'elemento femminile, che lo rigenera, lo rinsavisce e finche' Ulisse rimane sull'isola potra' esser immortale. Cosi' l'omphalos diventa il simbolo di antichi culti, in particolare di quello ctonio legato alla Vergine bruna , identificata come la terra dalla qualche fuoriescono queste energie che permettono, come nel caso di Ulisse, di avvicinarsi al divino.
Una teoria piu' classica, invece, vuole l'ombelico come "centrum" di una civilta' o semplicemente di una comunita' , come appunto quella dei pellegrini in viaggio verso l'Oriente.
In entrambi i casi San Leonardo diventa realmente Omphalos della comunita' Cristiana , il cui segreto , protetto dai monaci guerrieri , continua a nascondersi al visitatore dietro l'enigmatica croce!

Bibliografia

V.Dell'Aere
Federico II di Svevia, l'ultimo faraone

Adriano Forgione : "l'isola dei tesori templari" Hera Aprile 2001

Andrea Romanazzi "Sovereto e la magia dell'Omphalos" "Puglia d'Oggi" 2001
Alfredo Castelli "l'Enciclopedia dei misteri"




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