Il ritrovato
"Spasimo"
Camminando per il centro di
Palermo lungo l'altera Via Libertà con i suoi
imponenti alberi, la sua eleganza e vitalità,
si rimane colpiti dalla moltitudine di persone che affollano
l'esclusivo quartiere.
Il fascino di questa città, però, si percepisce
all'interno dei suoi quartieri popolari, ricchi di storia,
dove la gente che s'incrocia usa un linguaggio fatto
di gesti, di cenni e di monosillabi, retaggio di un'antica
memoria storica tutta siciliana. Percorrendo il quartiere
della kalsa, ci si ritrova immersi nel passato, i palazzi
fatiscenti ancora umiliati dai bombardamenti, le tendine
delle porte che svolazzano incuranti ,il vento di scirocco
che ti lascia sulla pelle il suo soffio caldo, ti riportano
indietro con la mente.
La kalsa facente parte del mandamento dei Tribunali,
è una delle zone più vecchie e ricche
di fascino della città.
Sede dell'emiro arabo, che qui vi fece sorgere la cittadella
fortificata dell'halisch ossia l'eletta, fu edificato
nel 937.
Addentrandoci tra le viuzze della kalsa si giunge a
Piazza dello Spasimo che prende il nome dall'omonima
Chiesa, oggi sconsacrata, che là si trova.
Nel
vedere la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, rimani
rapito dalla sua magnificenza e dal suo raffinato stile
gotico- settentrionale che la caratterizza, formato
da una gran navata centrale scoperta all'interno della
quale schizzano voluttuosi gli alberi di sommacco tipici
della vegetazione dell'isola.
Nel cuore dello Spasimo, dove tutto sembra illuminato
da una luce che ti fa apparire i contorni sfocati e
dal quale vorresti uscirne, senti che una forza misteriosa
ti trattiene, ti spezza il fiato, un'ansia occulta ti
pervade e non puoi fare altro che rimanere inerme ad
ammirare quella bellezza maledetta che rapisce l'immaginazione
oltre i sensi .
La storia della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo,
nasce a seguito di una donazione fatta dal Giureconsulto
Palermitano Giacomo Basilicò, il quale volle
donare il terreno per la costruzione di una Chiesa con
annesso un convento, ai monaci Benedettini di Monte
Olivieto nel 1506.
La
denominazione Spasimo, pare si debba proprio alla devozione
nutrita dal facoltoso palermitano nei riguardi della
Madonna addolorata per la morte del figlio sulla croce,
tanto da indurre lo stesso Basilicò a commissionare
al pittore Raffaello Sanzio un dipinto della Madonna.(
Vedi foto due)
Tale dipinto subì nel corso del tempo varie traversie,
infatti, la nave nella quale viaggiava che partì
da Roma verso la rotta di Palermo, fece naufragio, si
salvò solamente il dipinto che si trovava in
una cassa ben sigillata. Successivamente ad opera della
mediazione del Papa, per richiesta dei monaci Benedettini,
la tela fece ritorno a Palermo.
I lavori per la costruzione della Chiesa continuarono
fino al 1536, quando a seguito della minaccia dei turchi,
i monaci dovettero abbandonarla.
Il pericolo dell'avanzata delle armate turche, portò
a modificare da parte dei politici del tempo, l'antico
assetto della città, in modo da contrastare i
nemici, con la costruzione di baluardi a protezione
della stessa. Uno di questi fu costruito lungo le mura
della Chiesa, il cd. bastione dello Spasimo.(Vedi foto
tre)
Nel
frattempo i monaci Benedettini, trovarono rifugio presso
il Convento di Santo Spirito, in quell'occasione Don
Giovanni Dies approfittando della non facile coabitazione
che si era venuta a creare, riuscì a sottrarre
la tela di Raffaello facendone dono al Vicerè
Don Ferdinando D'Ajala, probabilmente a seguito d'ardite
e remunerative trame politiche, lo stesso ne fece omaggio
al re di Spagna Filippo IV.
Oggi, infatti, il celeberrimo dipinto della "Madonna
dello Spasimo" si trova nelle sale del Museo del
"Prado" di Madrid.
Le vicissitudini della Chiesa non si arrestarono, tant'è
che fu acquistata dal Senato di Palermo che la adibì
a teatro pubblico. A seguito della grand'epidemia di
peste che colpì duramente la città, in
mancanza di strutture ospedaliere capienti, lo Spasimo
fu adibito anche a "lazzaretto", ed ancora
a magazzino per la conservazione del grano.
Solamente nel 1988 grazie all'interessamento delle istituzioni
della città fu svolto un intenso lavoro di ripristino
del complesso architettonico dello Spasimo che vide
restituire all'intera cittadinanza ed a tutti questo
monumento nel 1995.
Oggi, lo Spasimo è uno dei più bei luoghi
di risalto internazionale, ricco di magia che ospita
innumerevoli tipi di rappresentazioni culturali, di
tipo teatrale , musicale, espositivo; lasciando lo spettatore
incantato nella spettacolare luce della sera che ne
risalta le forme austere e fa sognare di essere ospiti
di un tempo senza limiti. (Vedi foto quattro, cinque)
Flores