Misteri Irrisolti LE CATEGORIE DEL PORTALE



IL SECONDO DELITTO: Sabato 14 settembre 1974


Sono passati sei lunghi anni dall'uccisione di Barbara Locci e Antonio Lo Bianco; il colpevole sta scontando la pena in un carcere e nessuno ricorda più quel fatale mercoledì notte!
E' un sabato di novilunio, dove la notte appare scura e misteriosa! Pasquale Gentilcore, di soli 19 anni, abita in una piccola frazione di Pontassieve; di professione fa il barista ed è fidanzato, da due anni, con Stefania Pettini, di soli 18 anni che svolge la professione di segretaria d'Azienda.
Sono giovani e pieni di sogni….hanno già fissato la data del loro matrimonio con il consenso delle famiglie che vedono di " buon occhio" tale unione.
Pasquale e Stefania, come tutti i giovani, amano divertirsi, andare a ballare e proprio quel sabato decidono di trascorrere la serata con i loro amici presso la discoteca " Teen Club".
Il padre di Pasquale gli ha prestato la Fiat 127, quindi, all'uscita del locale, i due giovani salutano gli altri per salire nella loro vettura alla ricerca di un posto tranquillo dove appartarsi.
Arrivano in località Sagginale, a Borgo San Lorenzo- fermano la macchina ma non hanno neppure il tempo di iniziare i preliminari che il Mostro- che li ha seguiti, in agguato tra i cespugli- entra in azione!
Fino alla mattina successiva nessuno si accorge di nulla! Sarà un contadino del posto, Pietro Landi, che abita poco distante e sta passeggiando tra i campi, ad assistere per primo alla terribile scena di morte.
Il Landi, attirato dalla musica che esce dagli altoparlanti dell'autoradio ancora accesa, si avvicina alla Fiat 127 e da subito vi scorge la portiera laterale destra aperta, il finestrino anteriore sinistro in frantumi….per poi scoprire con raccapriccio Pasquale Gentilcore seminudo - indossa solo slip e i calzini- riverso sul lato sinistro della portiera della macchina.
I periti scopriranno che è stato raggiunto da sei colpi di pistola e da due colpi sferrati da un'arma da taglio che lo hanno colpito al torace.
Stefania Pettini è completamente nuda, distesa supina, poco distante dall'autovettura, con le gambe e le braccia divaricate; è stata colpita con quattro proiettili all'interno dell'abitacolo e poi trascinata all'esterno per essere massacrata con novantasei coltellate.
I segni lasciati dall'arma da taglio sul corpo della povera giovane somigliano sinistramente ai simboli oscuri del più famigerato sadismo.
Il mostro ha tentato di circoscrivere le zone erogene insistendo maggiormente sul seno sinistro, sul ventre ed in maniera marcata sul pube per poi compiere
il più infamante dei riti inserendole, fra le gambe, uno stralcio di vite appena strappato da una vigna che si trova nei paraggi del luogo del delitto.
Gli inquirenti recuperano solo cinque bossoli mentre la borsa della ragazza ed il suo maglione bianco verrà ritrovato da anonimi a trecento metri dal posto in questione.
Secondo la madre della Pettini, il contenuto della borsa è mancante di alcuni oggetti; il portafoglio, l'orologio e degli anelli mentre risulta contenere un bottone di cuoio di una giacca di tweed mai visto in precedenza; indizio probabilmente prezioso al quale non è stata prestata molta attenzione.
A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai il Mostro lascia aperta la borsa ed il maglione senza portarseli dietro al momento della fuga? Probabilmente arriva a piedi nei luoghi dove decide di uccidere e se ne va via sempre a piedi.
Emerge ancora un altro elemento, terribile per la sua crudezza: quando Stefania viene trascinata fuori dalla macchina e sottoposta ad atroci torture è ancora in condizioni di vedere e di sentire!
Secondo il medico legale, professor Maurri, che si occupa dell'autopsia, l'assassino ha agito con un'arma affilatissima con la quale ha anche tagliato le mutandine della Pettini, con un colpo netto sul fianco sinistro.
Frattanto, un'amica della giovane si presenta alle Autorità competenti per dichiarare che Stefania, alcuni giorni prima della sua morte, le aveva confidato di aver fatto un incontro strano che la preoccupava molto! Gli inquirenti, tuttavia, non daranno mai importanza a questa pista che probabilmente poteva chiarire alcuni elementi dell'iter compiuto dal maniaco prima di uccidere.
Nel corso delle ulteriori descrizioni dei delitti del Mostro, potrete, infatti, riscontrare delle somiglianze con altri accadimenti inquietanti vissuti dalle vittime e dai familiari delle vittime stesse: una specie di copione prestabilito seguito dal Mostro prima di passare all'azione!
Alcuni anni dopo il delitto, una mano ignota deturperà la tomba dove la giovane riposa nel suo sonno eterno; questa è una delle prime profanazioni di tombe a cui si assisterà nel corso di tutti i delitti compiuti dal Mostro e non solo in questi, ma ne parleremo in seguito.

LAURA SCAFATI



© 2000 Popobawa |
Legal & Disclaimer | Credits