Sono
passati sei lunghi anni dall'uccisione di Barbara Locci
e Antonio Lo Bianco; il colpevole sta scontando la pena
in un carcere e nessuno ricorda più quel fatale
mercoledì notte!
E' un sabato di novilunio, dove la notte appare scura
e misteriosa! Pasquale Gentilcore, di soli 19 anni, abita
in una piccola frazione di Pontassieve; di professione
fa il barista ed è fidanzato, da due anni, con
Stefania Pettini, di soli 18 anni che svolge la professione
di segretaria d'Azienda.
Sono giovani e pieni di sogni
.hanno già fissato
la data del loro matrimonio con il consenso delle famiglie
che vedono di " buon occhio" tale unione.
Pasquale e Stefania, come tutti i giovani, amano divertirsi,
andare a ballare e proprio quel sabato decidono di trascorrere
la serata con i loro amici presso la discoteca "
Teen Club".
Il padre di Pasquale gli ha prestato la Fiat 127, quindi,
all'uscita del locale, i due giovani salutano gli altri
per salire nella loro vettura alla ricerca di un posto
tranquillo dove appartarsi.
Arrivano in località Sagginale, a Borgo San Lorenzo-
fermano la macchina ma non hanno neppure il tempo di iniziare
i preliminari che il Mostro- che li ha seguiti, in agguato
tra i cespugli- entra in azione!
Fino alla mattina successiva nessuno si accorge di nulla!
Sarà un contadino del posto, Pietro Landi, che
abita poco distante e sta passeggiando tra i campi, ad
assistere per primo alla terribile scena di morte.
Il Landi, attirato dalla musica che esce dagli altoparlanti
dell'autoradio ancora accesa, si avvicina alla Fiat 127
e da subito vi scorge la portiera laterale destra aperta,
il finestrino anteriore sinistro in frantumi
.per
poi scoprire con raccapriccio Pasquale Gentilcore seminudo
- indossa solo slip e i calzini- riverso sul lato sinistro
della portiera della macchina.
I periti scopriranno che è stato raggiunto da sei
colpi di pistola e da due colpi sferrati da un'arma da
taglio che lo hanno colpito al torace.
Stefania Pettini è completamente nuda, distesa
supina, poco distante dall'autovettura, con le gambe e
le braccia divaricate; è stata colpita con quattro
proiettili all'interno dell'abitacolo e poi trascinata
all'esterno per essere massacrata con novantasei coltellate.
I segni lasciati dall'arma da taglio sul corpo della povera
giovane somigliano sinistramente ai simboli oscuri del
più famigerato sadismo.
Il mostro ha tentato di circoscrivere le zone erogene
insistendo maggiormente sul seno sinistro, sul ventre
ed in maniera marcata sul pube per poi compiere
il più infamante dei riti inserendole, fra le gambe,
uno stralcio di vite appena strappato da una vigna che
si trova nei paraggi del luogo del delitto.
Gli inquirenti recuperano solo cinque bossoli mentre la
borsa della ragazza ed il suo maglione bianco verrà
ritrovato da anonimi a trecento metri dal posto in questione.
Secondo la madre della Pettini, il contenuto della borsa
è mancante di alcuni oggetti; il portafoglio, l'orologio
e degli anelli mentre risulta contenere un bottone di
cuoio di una giacca di tweed mai visto in precedenza;
indizio probabilmente prezioso al quale non è stata
prestata molta attenzione.
A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai il
Mostro lascia aperta la borsa ed il maglione senza portarseli
dietro al momento della fuga? Probabilmente arriva a piedi
nei luoghi dove decide di uccidere e se ne va via sempre
a piedi.
Emerge ancora un altro elemento, terribile per la sua
crudezza: quando Stefania viene trascinata fuori dalla
macchina e sottoposta ad atroci torture è ancora
in condizioni di vedere e di sentire!
Secondo il medico legale, professor Maurri, che si occupa
dell'autopsia, l'assassino ha agito con un'arma affilatissima
con la quale ha anche tagliato le mutandine della Pettini,
con un colpo netto sul fianco sinistro.
Frattanto, un'amica della giovane si presenta alle Autorità
competenti per dichiarare che Stefania, alcuni giorni
prima della sua morte, le aveva confidato di aver fatto
un incontro strano che la preoccupava molto! Gli inquirenti,
tuttavia, non daranno mai importanza a questa pista che
probabilmente poteva chiarire alcuni elementi dell'iter
compiuto dal maniaco prima di uccidere.
Nel corso delle ulteriori descrizioni dei delitti del
Mostro, potrete, infatti, riscontrare delle somiglianze
con altri accadimenti inquietanti vissuti dalle vittime
e dai familiari delle vittime stesse: una specie di copione
prestabilito seguito dal Mostro prima di passare all'azione!
Alcuni anni dopo il delitto, una mano ignota deturperà
la tomba dove la giovane riposa nel suo sonno eterno;
questa è una delle prime profanazioni di tombe
a cui si assisterà nel corso di tutti i delitti
compiuti dal Mostro e non solo in questi, ma ne parleremo
in seguito.
LAURA SCAFATI