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SETTIMO DELITTO: Sabato 29 luglio 1984


E' una notte di novilunio di un'estate molto afosa! Claudio Stefanacci, studente universitario e Pia Gilda Rontini, commessa in un bar della Stazione di Vicchio - rispettivamente di 21 e 18 anni - insieme da tempo, escono di casa intorno alle ore 21 e si allontanano a bordo di una Fiat Panda per recarsi in una pizzeria e gustare una buona pizza!
All'uscita del locale, decidono di raggiungere la località La Boschetta, nei pressi della provinciale Sagginalese, tra Dicomano e Vicchio nel Mugello.
I giovani fidanzati hanno voglia di rimanere qualche ora da soli ma, per timore di quanto sta avvenendo da alcuni anni ad opera del Mostro, preferiscono appartarsi a circa duecento metri da una casa colonica, abitata da una signora anziana.
Appena i giovani iniziano i preliminari dell'amore, il Mostro - seguendo il solito rituale - balza improvvisamente fuori dal buio pesto della notte e spara ripetutamente prima a Claudio: colpendolo con quattro colpi all'orecchio sinistro, il torace ed il diaframma, quindi raggiunge con tre proiettili Pia, uno dei quali le si conficca nel cervello.
Non ancora soddisfatto, colpisce il giovane con dieci coltellate poi trascina fuori dall'abitacolo la ragazza per compiere l'infame rito mutilatorio.
Per la prima volta, oltre al pube, asporta con tagli netti e precisi anche il seno sinistro di Pia.
Frattanto, la madre del ragazzo preoccupata dal ritardo del figlio, avvisa la polizia che dopo pochissime ore fa la tragica scoperta.
Dentro la Panda giace Claudio con indosso una maglia a mezze maniche, slip e calzoni bianchi.
A sette metri di distanza, giace Pia, nuda, supina con il braccio destro alzato; nella mano ha la maglietta ed il reggiseno, gli slip sono stati tagliati e la catenina d'oro, che portava da sempre al collo, è stata strappata e gettata lì nei pressi, mentre il Crocifisso risulta essere stato trafugato dallo stesso Mostro…..altro elemento inquietante!
Oltre ai colpi d'arma da fuoco, la giovane è stata pugnalata alla testa con ferite da taglio anche sul collo.
Gli investigatori accorsi sul posto, rilevano un'impronta sul montante destro dell'auto ed un'impronta lasciata dal ginocchio sulla polvere dello sportello destro.
Anche per questo delitto esiste una testimonianza veramente interessante: vicino al luogo dell'ultima uccisione c'è un bar tavola calda; alle 16,45 di quello stesso giorno arrivano trafelati una ragazza ed un ragazzo, si siedono ad un tavolino all'interno ed ordinano un panino.
Contemporaneamente arriva anche un altro signore, che si siede fuori ma in una posizione tale da poter vedere l'interno del bar in questione.
Questo signore ordina una birra ghiacciata che, malgrado il caldo soffocante, non toccherà; l'uomo vestito con giacca e cravatta continua a rimanere sotto il sole mentre guarda intensamente la giovane ragazza all'interno…..il proprietario del bar dichiara che non sarà mai in grado di dimenticare quello sguardo così intenso ed inquietante.
Quando questo strano avventore si accorge che i giovani hanno terminato e sono intenti a pagare, si precipita anche lui a chiedere il conto e corre fuori dietro alla coppia.
Solo quando leggerà il giornale, il barista riconoscerà nelle povere vittime dello spietato Mostro quei due giovani che, nell'ultimo giorno della loro vita, sono venuti a mangiare un panino nel suo bar.
Ma se i due ragazzi erano la coppia massacrata….chi mai sarà quel signore elegante e distinto che ha continuato a fissare Stefania per tutto il tempo che si trovava nel Bar?
Dalla descrizione non somiglia nemmeno un poco a Pietro Pacciani e neppure agli altri condannati in seguito…..come mai nessuno degli inquirenti ha pensato di approfondire tale pista?

LAURA SCAFATI



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