LA MACUMBA
|
Il termine macumba ha origini
lontane; si ritiene che questa parola fosse in uso in Brasile
già nel XVII secolo, probabilmente derivata da Jongo, una
specie di danza semi religiosa importata dagli schiavi africani,
i quali, prima di iniziarla, chiedevano la benedizione degli
anziani chiamati "cumbas", che avevano a che fare con la stregoneria.
Con il trascorrere del tempo e con il continuo contatto con
il cattolicesimo professato dai proprietari terrieri, queste
danze acquistarono sempre più un significato legato ai movimenti
mistico - spirituali. Ben presto si andavano così costruendo
le basi di un movimento religioso la cui filosofia ha resistito
al trascorrere del tempo, evolvendosi al punto da assumere
le caratteristiche di una vera dottrina realmente animistica
che ha come concetto fondamentale l'armonia tra gli uomini
e le forze divine della natura. Erroneamente la macumba viene
associata esclusivamente a riti di magia nera, essa incute
terrore al solo pensiero del male che potrebbe provocare alle
persone che ne subiscono gli influssi. Tutto ciò in quanto
gli argomenti di cui non si riescono a cogliere i meccanismi
incutono timore e sono considerati pericolosi e quindi da
evitare. Attualmente, in Brasile il termine macumba sta ad
indicare un qualsiasi rito magico con cui si opera su problematiche
quotidiane, agendo in un ambito religioso, nel rispetto di
regole prescritte dai movimenti spirituali diffusi e conosciuti
in tutto il Paese. Detti movimenti si basano sul colloquio
diretto che ogni praticante ha con la propria divinità protettrice
"Orixà", la quale si manifesta loro attraverso delle sedute
spiritiche. In Brasile è diffusa la credenza secondo la quale
ogni essere umano è protetto da una o più divinità, ma soltanto
pochi eletti scelti da 'Orixà possono servire questa divinità
come mezzo di comunicazione tra la parte spirituale e quella
umana. Per potersi mettere in contatto con l'Assoluto si può
ricorrere sia alla trance che al lo " Jogo de buzios", che
non è altro che una forma di divinazione di derivazione africana
che si avvale dell'uso di conchiglie le quali vengono tagliate
nella parte superiore per consentire l'innesto dell'energia
maschile in questo elemento legato alla componente femminile,
ed avere in tal modo il giusto equilibrio inteso come dualismo
maschile - femminile, positivo - negativo , astrale - umano.
Le conchiglie vengono fatte cadere in un cestino contenente
monete, pietre e collane colorate che rappresentano i simboli
ed i colori degli Orixà. Questi riti vengono compiuti davanti
ad un bicchiere d'acqua che costituisce fonte di vita e funge
da catalizzatore delle energie negative che il consultante
reca con sé ed una candela accesa che consente al Santone
di avere la giusta concentrazione e la luce necessaria per
accedere ad uno stato superiore di coscienza. I responsi delle
divinità dipendono dalla posizione assunta dalle conchiglie
nel cestino, essi forniscono anche le indicazioni che consentiranno
al consultante di raggiungere l'obiettivo sperato.
|
|
|