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I MISTERI ORFICI
Si narra che Orfeo fosse un cantore mitico di origine tracia, figlio di Eagro (o Apollo) e della musa Calliope, sposo della ninfa Euridice. Nel giorno stesso delle nozze, la fidanzata Euridice, inseguita da Aristeo, cadde sull'erba e morì per il morso di un serpente. Orfeo, disperato, osò scendere nell' Ade tramite la sua lira e per riavere la sua amata, tentò di commuovere col canto la dea Persefone. Quest'ultima gli concesse di riprendersi Euridice, a condizione che egli non si voltasse a guardarla prima di lasciare la valle infernale, ma non avendo mantenuto la promessa, Orfeo la perse per sempre. Tornando sulla terra, Orfeo vagava per la Tracia, finché fu fatto a pezzi dalle spietate sacerdotesse di Bacco: le Baccanti. Questa è la leggenda ma da essa ha avuto origine la "religione orfica", che veniva distinta dalla religione ufficiale ed era costituita da un insieme di culti segreti. Quelli orfici sono, infatti, i primi culti misterici di cui si abbia notizia e sono d'altra parte anche i più importanti poiché hanno dato origine all'Orfismo, che più che una religione vera è propria diventa una vera e propria filosofia. Senza l'Orfismo, infatti, non si potrebbero spiegare: Pitagora, Eraclito, Empedocle e, in particolare, il pensiero platonico. Gli orfici pensavano che esistesse una duplice realtà: quella materiale che vediamo e sentiamo e quella astratta, che da valenza alla precedente . Per questo motivo era una religione profondamente simbolica, che tendeva a dividere ogni cosa in due parti (concreta e astratta): tale concezione dualistica veniva applicata anche agli esseri umani, i quali erano considerati figli di un demone (anima) caduto in un corpo a causa di una colpa originaria. Questo demone, al contrario del corpo, era destinato a reincarnarsi molte volte per espiare la colpa antica. I seguaci di questa religione ritenevano inoltre che l'anima potesse liberarsi dal corpo soltanto tramite particolari riti: naturalmente, sarebbe anche andato un premio nell'aldilà a chi avesse seguito la "via orfica". Con questa dottrina, gli uomini compresero la differenza tra anima e corpo, a tal punto che ogni tendenza legata a quest'ultimo venne considerata negativa: lo scopo del vivere divenne la purificazione dello spirito dalla materialità che lo circoscrive. Gli orfici credevano inoltre nella "vibrazione cosmica", origine di ogni cosa. Chi ne era a conoscenza (di qui l'importanza della musica) poteva dominare la realtà. Orfeo conosceva questa vibrazione e la controllava tramite la sua lira e il suo canto, che gli permisero di discendere nell'Ade. Tracce di quest'idea si conservano tuttora nelle religioni orientali, in cui i sacerdoti intonano in coro la parola "Aummmm...". Recentemente sono state ritrovate numerose laminette nelle tombe dei seguaci di questa setta, con incise parole che riassumono il nucleo centrale della dottrina: "Rallegrati, tu che hai patito la passione: questo prima non l'avevi ancora patito. Da uomo sei nato Dio";"Felice e beatissimo, sarai Dio anziché mortale"; "Da uomo nascerai Dio perché dal divino derivi". Questo significa che il destino dell'uomo è quello di ritornare a fianco degli Dei.


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