Caratteristiche:
Complesso ideato e realizzato dal celebre architetto
GIOVANBATTISTA PIRANESI, nel XVIII secolo. Simboleggia
una gigantesca nave, comprendente gran parte del monte
Aventino fino al porto di Ripetta, comprese le costruzioni
della Chiesa di Santa Maria al Priorato, che fungono
da tolda del bastimento.
L'Aventino è nel cuore dell'Urbe Eterna, facilmente
raggiungibile con vari mezzi pubblici dalla stazione
Termini, da Piazza Vittorio e da Piazza Cavour.
Personalmente consiglio di arrivarci a piedi, partendo
dal monumento a Giuseppe Mazzini, percorrendo la via
della Chiesa di San Saba, in modo da apprezzare, la
bellezza e la suggestione dell'insieme.
L'intero Aventino anticamente era un luogo sacro ai
Templari e secondo lo studioso Maurizio Calvesi, l'architetto
Piranesi era un massone.
Quando egli, ricevette l'incarico di restaurare l'intero
complesso posto sull'Aventino, decise di creare qualcosa
che inducesse i visitatori a sentirsi come un pellegrino
che si imbarca su una nave Templare, pronta a solcare
il mare alla volta di Gerusalemme.
Una strana esperienza
Improvvisamente, scorsi il battello, la prua rompeva
i flutti del Tevere, mentre il tramonto con le sue tonalità
di rosso, ricopriva l'albero di poppa, come velo di
seta, sulle forme di una danzatrice
Rapito e affascinato da quell'immagine, ammiravo l'ampiezza
della nave, risalendo verso il cassero. Ero in una dimensione
parallela, dove il passato respirava
cercavo i
Cavalieri del Tempio, per conoscere il momento della
partenza verso la Terra Santa, per il Tempio di Salomone,
alla scoperta degli antichi segreti
La Croce sacra, campeggiava al centro, mentre due flauti
pan, con il loro melodioso suono arcadico, mi ricordavano
il legame con la terra e la natura, madre del tutto
universale, straordinaria unificatrice del creato
Nel cielo, fece la sua comparsa un po' timidamente,
una falce di luna
la notte si avvicinava e allora
capii che ero in viaggio, per purificare la mia mente,
attraverso l'energia lunare
Vidi il simbolo del serpente, sacro dalla Dea Bona romana,
un messaggio che mi conduceva alla necessità
di rapportarmi all'infinita forza creatrice del Cosmo
Immerso in quella contemplazione, rimasi in attesa
poi decisi di proseguire
nel mio vagare sulla
nave, mi trovai di fronte una porta, sbarrata, grande,
pesante, invalicabile, al centro della quale vi era
un piccolissimo spiraglio, che mi permise di scorgere
una grande costruzione
con trepidazione e meraviglia
mi resi conto di osservare la cupola di San Pietro
L'impulso di aprire la porta fu forte
come di
incanto, senza alcuno sforzo, con una semplice pressione
della mano, la porta si aprì
dopo pochi
passi in uno strano paesaggio, mi trovai di fronte un'altra
porta. Su di essa erano scolpiti due dee della fortuna,
che avevano sul capo due mezzelune contrapposte
un simbolo teso ad indicare che l'energia vitale deve
essere guidata, se si vuole giungere, contro tutte le
avversità, alla sapienza
Aprii la porta e continuai la perlustrazione della nave
mi avvicinai al parapetto dell'imbarcazione e il paesaggio
si affollò dei templi, degli archi, delle vestigia
eterne della città dove la nave è ancora
ormeggiata
I miei occhi si chiusero
fu la notte colma di
stelle, sentii la nave muoversi
il viaggio verso
Gerusalemme era iniziato
A cura di John Efrem