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URBINO

PALAZZO DUCALE


Il Palazzo Ducale, residenza dei Montefeltro dal 1150 al 1509, è la più stupenda delle costruzioni architettoniche di Urbino.
Meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo, il Palazzo Ducale offre effettivamente quanto di meglio sia stato prodotto dal Rinascimento marchigiano.
Molti ignorano che il Palazzo Ducale può riservare enormi sorprese costituite da una quantità di raffigurazioni " strane" distribuite in prevalenza su bassorilievi, stemmi, fregi ecc. le cui spiegazioni e interpretazioni " ufficiali" non convincono.
Fra le numerose " stranezze" si possono notare principalmente tre raffigurazioni in bassorilievo che, prima ancora che per il loro significato, colpiscono il visitatore per la loro ubicazione del tutto singolare: una di queste in particolare, il bassorilievo che le guide locali definiscono con il termine un po' vago di " granata", la si ritrova spesso accanto al simbolo del noto Ordine della Giarrettiera, di cui Federico di Montefeltro era stato insignito quando era Conte, o addirittura, fra le lettere F e C ( Federico Conte), il che è già abbastanza significativo della sua importanza.
Osservando attentamente questo strano tipo di " granata" non si può fare a meno di ricordare immediatamente la " stella granata" o " rota de carro" di cui narra Leone Cobelli nelle sue " Cronache Forlevesi" del XV secolo, cronache che lo storico romagnolo stese cinque anni dopo la morte di Federico di Montefeltro.
E' certo che la " granata" doveva rappresentare qualcosa di molto importante per Federico poiché il Duca, sicuramente, voleva ricordare qualche evento insolito, quale fatto eccezionale occorso ai suoi tempi, al quale dovettero assistere molti suoi contemporanei e gli artisti del suo tempo, che poi resero sia pure ciascuno a suo modo, una propria testimonianza diretta e indiretta
Infatti, delle numerosissime raffigurazioni della " granata" non esiste una identica ad un'altra tuttavia hanno in comune tre parti nettamente distinte tra loro e cioè:

1 - Un corpo superiore, ora in forma di cupola oppure di coppa o tazza capovolta, il cui profilo è ora perfettamente semicircolare, ora semicircolare appuntito, ora ellissoidale, ora iperbolico o parabolico, ora solo leggermente ricurvo o " a berretto" ma sempre con i bordi laterali " cascanti" verso il basso.
La superficie del corpo superiore appare alcune volte divisa in spicchi, con " meridiani" che si dipartono dalla sommità.

2 - Una fascia anulare centrale di altezza variabile

3 - Un getto di fiamme nella parte inferiore decisamente diverso da una raffigurazione all'altra.

E' sintomatico notare che una " granata" di forma simile a quelle del Palazzo Ducale la si possa ritrovare sotto forma di pittura parietale atzeca nel Tempio di Las Caritas di Campoola in Messico ed interpretata come " il simbolo della luna".
Un ricercatore attento osservando tali raffigurazioni potrebbe notare che " la granata" è del tutto simile ad una " Mongolfiera" che assume un significato diverso ad un più profondo esame.
La " mongolfiera" lascia intravedere una parte del suo corpo inferiore che richiama alla mente il corpo di un'astronave.
Probabilmente la " granata-astronave" è forse quella che probabilmente vide a quei tempi lo stesso Federico di Montefeltro.
Continuando la visita al Castello, sempre bene in vista sugli architravi delle porte, dei caminetti ecc. si possono notare altre due raffigurazioni in bassorilievo di strani oggetti ad uno dei quali è stato data la denominazione di " scopetta".

Anche questi due oggetti sono raffigurati talvolta a fianco della celebre Giarrettiera, per cui sembra logico supporre che debbono nascondere un significato particolare.
Il simbolo della " scopetta" era già conosciuto dalla Civiltà di Chan - Chan millenni prima!
Dopo un attento esame della parte inferiore si nota che l'insieme delle " setole" divergenti verso il basso e sfuggenti lateralmente verso l'alto potrebbero costituire benissimo due diverse interpretazioni del getto di un reattore o di un razzo in fase di partenza o di ascesa.
A confermare tale ipotesi basterà osservare la parte superiore della scopetta che ricorda vagamente una capsula di un'astronave,
Molto verosimilmente, proprio questa " scopetta" o navicella spaziale venne vista atterrare e ripartire dagli abitanti dell'Urbino medioevale e probabilmente Federico da Montefeltro ha voluto tramandare il ricordo di questo evento straordinario anche attraverso un " tripode".
Una specie di proiezione ottagonale di un supporto a quattro gambe che - nella parte immediatamente al di sotto- mostra una specie di piano o piastra d'appoggio.
Le tre o quattro gambe di tale raffigurazione potrebbero rappresentare gli elementi telecopici estraibili della capsula di comando osservati dagli Urbinati durante l'atterraggio o il decollo della capsula stessa mentre la piastra superiore potrebbe costituirne la relativa base di appoggio da cui la capsula stessa poteva staccarsi per ritornare verso l'astronave.

LAURA SCAFATI




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