PISA : PIAZZALE DEI MIRACOLI
"
La farina del diavolo va sempre in crusca" dice un
vecchio proverbio pisano che forse si riferisce anche
ai monumenti di " Piazzale dei Miracoli" edificati
con il bottino di una razzia contro gli infedeli saraceni!
Nello smagliante prato verde spiccano il Duomo, il Battistero,
il Camposanto e la Torre pendente nel loro prezioso marmo
lavorato ormai diventato color dell'avorio antico.
Moltissimi anni sono passati dalla sua costruzione ma
le stranezze cominciano proprio dalla sua biografia, nonostante
una lapide che indica come data inizio lavori con le idi
di agosto del 1174.
Quando la Torre fu iniziata, Pisa era la regina del Tirreno
ed il terrore dei Saraceni, finchè la repubblica
marinara non fu sconfitta da Genova nella battaglia della
Meloria.
La Torre è alta metri 56,705 e pesa oltre 14.000
tonnellate.
Per salire alla sommità ci sono 294 scalini in
spirale a chiocciola; la Torre continua a pendere sempre
di più, quasi un millimetro all'anno ed inoltre
alcune osservazioni parlano anche di un movimento rotatorio.
Naturalmente, c'è ancora chi sostiene che la Torre
fu costruita pendente proprio per differenziarla da ogni
altra e fa ancora il nome di quel fantomatico Guglielmo
d'Innsbruck - venuto da una città che ancora non
era stata fondata - e che, essendo gobbo, volle costruirla
a sua immagine e somiglianza!
Ma avvolti da mistero sono anche gli altri monumenti del
Piazzale dei Miracoli: nel " Duomo" si trova
il tesoro ed è costituito da reliquari preziosi,
codici miniati , stoffe antiche ed una stupenda statua
d'avorio dal valore inestimabile.
Sotto la cupola c'è il lampadario di bronzo che
con le sue oscillazioni si dice abbia svelato a Galileo
Galilei la nota legge sul moto del pendolo.
Però storicamente la lampada fu installata nel
1587, cioè sei anni dopo la scoperta di Galileo.
Sulla parete esterna ci sono le unghiate del diavolo:
solo il maligno poteva incidere con le dita quella dura
pietra! E i numerosi segni, per chi li conta dall'alto
verso il basso o viceversa, diabolicamente non danno mai
lo stesso numero.
L'architrave della porta principale del Battistero è
costituita da un frammento di marmo di provenienza da
qualcuno dei templi pagani della zona, perché i
pisani, corsari in mare e predoni in terra, razziavano
quel che potevano e poi costruivano con i bottini delle
razzie i loro monumenti.
E non si salva neppure il Camposanto: secondo una leggenda,
l'allora vescovo di Pisa Ubaldo dè Lanfranchi vi
avrebbe portato dalla Palestina un po' di terra del Golgota,
dove Gesù finì la Sua vita terrena.
Laura Scafati