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I Coniugi Bebawi
Una Storia infinita!


Alle ore 9 del 18 gennaio 1964, la segretaria della Società Tricotex (compravendita di lana con stabilimenti a Latina), sita in via Lazio, a due passi da Via Veneto a Roma, arriva trafelata in ufficio dopo aver fatto le scale a piedi a causa di un guasto all'ascensore del palazzo; posa la borsetta sulla propria scrivania e si reca nella stanza dove ha sede l'Ufficio del proprio principale, Faruk Churbagi.
Da questo momento ha inizio uno dei casi criminali più misteriosi che la cronaca nera italiana ricordi!
Karin, questo è il nome della ragazza…..alla vista dell'uomo, bocconi sul pavimento, un foro nero alla tempia destra con copiosa fuoriuscita di sangue, rimane per un attimo paralizzata dall'orrore poi si precipita per le scale, urlando con più fiato abbia in gola!
Repentinamente, la Scientifica arriva sul posto ed inizia gli accertamenti di rito sul corpo della vittima; ben presto si scopre che qualcuno, dopo aver gettato del vetriolo in faccia a Faruk Churbagi, gli ha sparato alla schiena ed infine gli ha percosso varie volte la testa con un corpo contundente.
La vittima era stata vista, l'ultima volta dal portiere, il pomeriggio del sabato; già la mattina dopo, la sua domestica si era preoccupata avendo trovato intatto il letto nel lussuoso appartamento ai Parioli ed aveva avvertito lo zio di lui, ma nessuno dei due poteva immaginare la tragica fine del giovane!
Chi era Faruk Churbagi? Sicuramente un bell'uomo di ventisette anni! Cittadino libanese, laureato ad Oxford, ricco fin dalla nascita e, naturalmente, molto ricercato dalle donne che non disdegnavano i suoi ardori giovanili.
La polizia, dopo aver interrogato alcune persone vicino a Faruk, si mette alla ricerca di un tale Alì Reza, amico del defunto, partito il giorno prima per il Cairo; di un altro socio, che abitava nello stesso edificio dove era stata assassinata Christa Wanniger ( già pubblicato in questa sezione) ed infine, dei coniugi Bebawi, momentaneamente residenti in Svizzera.
Che, a compiere il delitto, fosse stato qualcuno che conosceva bene Churbagi e quell'ufficio, non c'erano dubbi! La porta d'ingresso non era stata forzata quindi l'industriale stesso doveva aver aperto all'ospite o agli ospiti!
Inoltre, l'assassino, chiudendosi detta porta alle spalle, aveva dimostrato di essere a conoscenza di un certo " trucco"; si trattava, infatti, di una particolare serratura di sicurezza a ferronetto la cui farraginosa manovra poteva essere abbreviata tirando il nottolino con uno spago che vi era stato legato.
Ben presto, i sospetti si fissarono sui coniugi Bebawi: lui, uomo di affari molto accreditato nel suo campo; lei - donna bellissima - che lo aveva sposato a soli 13 anni, dandogli tre figli.
Gabrielle, detta Claire, era divenuta l'amante di Churbagi, dopo averlo conosciuto in Svizzera, e se ne era innamorata follemmente.
Al contrario, per Faruk sembra si fosse trattata di una semplice avventura.
La polizia era arrivata a Claire, dopo aver interrogato Karin - la segretaria - la quale aveva dichiarato di aver assistito il venerdì precedente ad una telefonata fra i due e di aver visto Faruk sbiancare dalla paura mentre si accordava con Claire per un appuntamento presso il suo studio proprio nel giorno di sabato.
I coniugi Bebawi vengono localizzati ad Atene e la polizia italiana - tramite l'Interpol - ne chiede il fermo e l'estradizione.
Già dal primo interrogatorio, dopo l'estradizione a Roma, emerge una situazione alquanto insolita: Yussef, marito di Claire, accusa la propria moglie di essere stata l'autrice del delitto! La donna, infatti, avrebbe detto al marito che si recava da Faruk per rompere definitivamente con lui! Lui stesso lo aveva accompagnata in Via Lazio, ma Claire aveva preferito salire da sola nello studio.
L'uomo rimane fedele a tale versione malgrado gli vengano mosse molte obiezioni e trappole.
Con una freddezza glaciale, rigirava a proprio discarico ogni indizio accusatorio: l'arma gli era stata sottratta dalla moglie senza che lui se ne accorgesse; dove era finita l'arma? Lui stesso aveva aiutato la donna la donna a liberarsene! Quanto al vetriolo, aveva visto Claire rovesciare qualcosa nel lavandino del vagone letto ed egli stesso, presa la bottiglietta l'aveva gettata dal finestrino del treno.
Alle domande relative ai motivi che lo avevano spinto ad aiutare la moglie, rispose sempre di esserne innamorato e di aver voluto evitare uno scandalo avendo tre figli con la donna in questione.
Dopo alcuni giorni, Claire quando seppe che il marito le aveva addossato l'omicidio, si indignò e dichiarò di averlo visto mentre sparava a Faruk e mentre gli gettava il vetriolo.
Tutte e due le versioni erano attendibili!
Al processo in Assise, due anni dopo, Claire apparve ancora più bella ed affascinante; sedette vicino al marito e cominciarono ad accusarsi vicendevolmente.
Centoventi testimoni non bastarono alla Corte per stabilire come fossero andati i fatti! La pubblica accusa sosteneva che l'uno e l'altra avevano avuto una " causale valida" per uccidere: la gelosia lui, la vendetta lei!
Tra pianti, liti, insulti si arrivò alla sentenza: non essendo possibile precisare se lui o lei fosse l'assassino, pur nell'amara consapevolezza che un colpevole resterà impunito, li si mandava liberi entrambi per insufficienza di prove!
Quando, nel 1968 si riunì la Corte per il processo d'appello, Claire non era più la signora Bebawi, avendo il marito sanzionato il ripudio con il divorzio, e non abitava più a Montesacro ma al Cairo.
L'accusa si trovò, così, ad aver elaborato una nuova teoria: colpevoli entrambi, correi nell'omicidio premeditato e nella fuga.
Il processo, che si svolse a Firenze, si esaurì in meno di trenta sedute; si arrivò ad una condanna di 22 anni di carcere per ognuno!
Tale sentenza, tuttavia, venne letta davanti a due sedie vuote! I due imputati non si erano presentati e rimasero " colpevoli in libertà"!
Claire, intervistata al Cairo - qualche anno dopo - si dichiarò fiduciosa che la Cassazione, alla quale si erano appellati i suoi difensori, l'avrebbe dichiarata innocente.
La Cassazione, nel novembre del 74, confermò la condanna di Firenze! I due non sollevarono obiezioni in merito……tanto veleggiavano al largo!
Nessuno ha mai pagato per l'orrenda fine di Faruk….!

 




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