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I Vangeli di Matteo e Luca dicono esplicitamente che Gesù era di sangue reale, un vero e legittimo re, discendente in linea diretta di Davide e Salomone.
Se quanto affermato è vero Gli avrebbe conferito per lo meno un'importante qualifica per essere il Messia o per venire presentato come tale.
In poche parole Egli avrebbe potuto avanzare una rivendicazione tecnicamente legale al trono dei suoi regali antenati e non solo…. Esistevano individui provenienti dai ceti più disparati pronti a sostenerlo in tali rivendicazioni!
Per dovere di cronaca riporto alcune prove relative alla presunta regalità del Cristo dedotte dagli stessi Vangeli: in Luca 23:2 Gesù è così accusato"……sobillava la nostra gente alla rivolta, si opponeva al pagamento dei tributi a Cesare e proclamava di essere il Cristo, un Re" In Matteo 21:9 nella sua trionfale entrata a Gerusalemme, Gesù è salutato da una moltitudine che urla" Osanna al figlio di Davide" e in Giovanni 1:49, Natanaele dice chiaramente a Gesù;" tu sei il re d'Israele".
Lascia, inoltre, perplessi l'iscrizione" re dei Giudei" che Pilato ordina di affiggere alla Croce; la tradizione cristiana ascrive questo gesto di Pilato ad un intento derisorio; ma considerandolo sotto tale veste, l'iscrizione non avrebbe in ogni caso senso a meno che Gesù non fosse " realmente" re dei Giudei.
Provandoci un attimo a ragionare è facile chiedersi cosa può ricavare un tiranno prepotente, che cerca di imporre la propria autorità nell'etichettare un profeta come re! Se, invece, Cristo fosse un legittimo re, umiliarlo servirebbe sì ad imporre la propria autorità.
Si riscontrano ulteriori prove della regalità di Gesù nella narrazione evangelica del massacro degli innocenti da parte di Erode ( Matteo 2:3 - 14); anche se può essere discutibile tale documento da un punto di vista storico, questo racconto ci passa un'ansia molto concreta da parte di Erode per la nascita di Gesù:"…all' udir ciò Erode fu preso da grande turbamento….convocò tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi …….e domandò loro dove dovesse nascere il Cristo"; " A Betlemme in Giudea - essi dissero - poiché così ha scritto il profeta.
Se Erode si è sentito tanto minacciato da un bambino appena nato, può essere stato solo per ciò che il bambino intrinsecamente era; un legittimo re, ad esempio, con una rivendicazione al trono che persino Roma, nell'interesse della pace e della stabilità, avrebbe potuto riconoscere.
Solo una concreta sfida politica di questo tipo basta a spiegare l'ansietà di Erode.
Proseguendo con questa analisi, voglio affrontare l'immagine di Gesù " come povero falegname" di Nazareth e procedere a sottolineare alcuni punti profondamente discutibili.
Sulla base del Vangelo di Marco 6:3 si sviluppa la storia di Gesù come falegname però il dottor Geza Vermes della Oxford University nel suo libro " Jesus the Yew" segnala il comune uso dei termini " falegname" e " figlio di falegname" nell'antica letteratura ebraica e specifica che la parola generalmente tradotta come " falegname" non indica, nell'originale greco, un semplice artigiano del legno.
La traduzione più esatta sarebbe " maestro" e implicherebbe la padronanza di ogni arte, manualità o disciplina.

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