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La disperazione fece sì che, seguendo i consigli di alcune amiche, ritenendo il tentativo l'ultima spiaggia, si rivolse alle anime dei trapassati e lo fece mettendo in atto i rituali magici suggeritigli da queste persone. Trascorse del tempo senza che nulla accadesse... una notte, di quelle da ricordare, vento, pioggia, tuoni bussò alla sua porta una donna vestita di nero dal viso coperto che le consegnò un messaggio... Un mese dopo al figlio ricominciarono a crescere i capelli e da allora in poi l'albergo e "La Garibaldi" divennero punto di riferimento di quanti, ormai senza speranza, bussavano a quella porta per trovare sollievo alle loro sofferenze. Sulla destra, appena s'inizia a percorrere il Rettifilo da piazza Garibaldi, s'incontra la basilica di S. Pietro ad Aram nella quale viene venerato un altare che si suppone sia stato quello di Pietro. Nei sotterranei poi vi sono una serie di sepolcri, cripte e catacombe ove ancor oggi si pratica il "culto delle anime abbandonate"; il popolino usa portare fiori e ceri per ingraziarsi le anime de defunti ed ottenerne protezione. Ancora un protagonista, Don Raffe', lo spirito invocato da commercianti in difficoltà, che s'aggira per gli Orefici. Ci racconta, al proposito, la proprietaria di un negozio di argenteria sito nei pressi, di un signore, cappello duro, curiose ghette che un giorno, durante la pausa del pranzo, bussò ai vetri del negozio chiedendo d'entrare:
"Noi gli facemmo segno di ripassare, stante la chiusura pomeridiana, l'uomo però insistette al punto tale che fu impossibile rifiutare. Ci colpì l'aspetto di gentiluomo d'altri tempi, ci affrettammo ad esaudire la sua richiesta andando a prendere da una vetrinetta, dietro al banco, i pezzi indicati... il tempo di voltargli le spalle e... pluff, scomparso nel nulla! Va precisato che per poter uscire, bisogna schiacciare tre il pulsante d'apertura sito sotto il bancone e manovrabile solo dall'interno. La meraviglia fu tale - continua la signora - che giocai i numeri al lotto e vinsi un congruo gruzzoletto che mi permise di sistemare alcuni seri problemi economici che in quel momento mi travagliavano".
Don Raffe', nobiluomo napoletano d'altri tempi, ha la sua tomba al cimitero di Poggioreale venerato ed amato dai suoi benefattori che lo riempiono di fiori e da quanti sperano così di ricevere da lui un aiuto.


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