Il fenomeno viene attribuito
al fatto che in origine lo stabile era alloggiamento
dei militari spagnoli di stanza a Napoli, molti dei
quali, in occasione delle frequenti rivolte della
popolazione, proprio in loco, finirono impiccati alle
travi delle loro stanze. Nello spazio antistante Piazza
del Carmine, denominazione derivatale dalla vicina
Chiesa del Carmine, carissima ai napoletani
per il culto del dipinto della "Madonna Nera" e dell'incendio
al campanile che avviene ogni 16 luglio (ricorrenza
della festività della Madonna del Carmelo), s'erge
un palazzo "infestato" i cui abitanti lamentano il
verificarsi di episodi curiosi: risolini, folate di
vento malgrado le finestre ben serrate, rumore di
passi, cigolii, oggetti che si spostano senza che
nessuno li tocchi e le ragioni di questi accadimenti
hanno la medesima matrice da cui la "casa dell'impiccato".
In concomitanza con le celebrazioni legate alla Festa
del Carmine non va dimenticato un altro episodio:
la statua del Cristo che suda. All'interno della Chiesa,
ricoperta da un lenzuolo, v'è la statua; il lenzuolo
che la ricopre ogni anno viene sostituito giacché
macchiato dal sudore stillato da quel corpo. Sostengono
i devoti trattarsi delle "sofferenze" del Cristo per
i peccati che vengono compiuti dagli esseri umani,
ed anche tale fenomeno s'annovera nella tradizione
pagano-esoterica che circonda l'intero quartiere
del Mercato. Altre "presenze" sono segnalate lungo
il corso Garibaldi all'interno dei fabbricati più
vecchi. In un magazzino di ferramenta prospiciente
il corso, durante i lavori di sistemazione di alcune
tubature guaste, sono venuti alla luce "resti" non
bene identificabili. Proprio in quell'area, durante
la dominazione spagnola, pare sorgesse un lebbrosario
con annesso cimitero. I padroni del negozio si preoccuparono
immediatamente, dietro suggerimento di un amica, esperta
d'esoterismo, di far benedire gli "scavi"; dopo cessarono
gli eventi inspiegabili che fino a quel momento s'erano
verificati all'interno del magazzino sia prima che
dopo il ritrovamento.Confondendosi per le stradine
che si dipanano alle spalle di Piazza P. S. Mancini,
contigue al palazzo dell'ex UPIM, incontriamo la
Chiesa della Madonna dell'Annunziata conosciuta
per aver avuto la famosa e famigerata "ruota" ch'era
posta all'entrata dell'adiacente convento delle monache,
una sorta di nicchia con una piattaforma rotante sulla
quale le ragazze-madri mettevano il fagotto con il
"figlio della colpa".
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