Religioni LE CATEGORIE DEL PORTALE


Studiando, infatti, la Sua storia mi sono più volte domandata: come mai, le stesse persone che si affollavano intorno a Lui per darGli in benvenuto mentre entra a Gerusalemme, a soli pochi giorni di distanza richiedono a gran voce la Sua morte? Perché la stessa moltitudine che ha invocato la benedizione divina sul figlio di Davide dovrebbe gioire nel vederlo mortificato ed umiliato dall'odiato oppressore romano? Perché, ammesso che i resoconti biblici abbiano una qualche veridicità, la stessa popolazione che venerava Gesù dovrebbe fare un improvviso e completo voltafaccia e chiedere che una figura come Barabba venga risparmiata? Domande simili non si possono ignorare
Gli storici ci dicono che la Palestina si ribellò nel 66 d.C. e non fu certo un avvenimento improvviso in quanto la rivolta " covava sotto le ceneri"; dall'inizio del secolo, infatti, le fazioni militanti erano diventate sempre più attive; avevano condotto una guerriglia prolungata rapinando carovane di rifornimento dei romani, attaccando contingenti isolati di truppe romane, sfidando le guarnigioni e creando più caos possibile.
Gesù, sempre secondo taluni storici, era un combattente ma non un rivoluzionario qualunque in quanto se fosse stato simile ad altri avrebbe potuto conquistare il favore popolare ma non certo essere acclamato messia!
Indubbiamente possedeva una legittima base di riconoscimento.
A differenza del normale rivoluzionario, Egli va visto per ciò che gli stessi Vangeli ammettono fosse: un pretendente al trono di Davide, un legittimo re, il cui scettro implicava una sovranità sia spirituale sia temporale.
Del processo di fronte a Pilato sappiamo praticamente quanto riportato dai Vangeli, ma è ben noto che l'Imperatore Massimino ( antagonista e predecessore di Costantino) nel contesto della sua persecuzione verso i cristiani ( avversari politici in quanto favorevoli al suo avversario) predispose la stampa e la diffusione delle memorie di Pilato ( acta Pilati) integralmente tratte dagli archivi imperiali.
Eusebio, vescovo cristiano, ci dice che furono inviate copie presso le scuole affinchè i bambini le imparassero a memoria e si rendessero conto della pericolosità sociale dei cristiani.
Strano è il fatto che con l'avvento di Costantino, questa documentazione venne letteralmente fatta sparire, mentre nessun tentativo di contestarla o ricercarla risulta compiuto dalla Chiesa cristiana dell'epoca.
Le altre descrizioni del processo e la relazione di Pilato sono costituite dal resoconto di Anania ( 425 d.C.).
In ogni caso occorre dire che Il processo a Gesù Cristo è un procedimento giudiziario, che in qualche modo intendeva fermare la potenza rivoluzionaria della parola e del pensiero e, tuttavia, ebbe un evidente significato politico perché quella dell'Imputato costituiva una vera sfida al potere dominante:
" Noi abbiamo una legge e secondo la legge deve morire perché si è fatto figlio di Dio" con queste parole i pontefici ebrei ed i loro seguaci si scagliano contro Ponzio Pilato, il praefectus Judaeae, uscito dal pretorio per spiegare che ritiene innocente quel Gesù che loro hanno denunciato e intende liberarlo.


Segue>>


© 2000 Popobawa |
Legal & Disclaimer | Credits